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Swans Never Die al Teatro al Castello di Bassano del Grappa
In scena ovviamente anche la versione originale de La morte del cigno interpretata dalla prima ballerina del Teatro alla Scala Virna Toppi, e le creazioni originali ispirate al celebre assolo rispettivamente ideate e proposte da Chiara Bersani, Collettivo MINE, Silvia Gribaudi, Philippe Kratz e Camilla Monga.
Un’occasione unica per vedere per la prima volta tutte le sei creazioni del progetto Swans Never Die, promosso da una rete di organizzazioni culturali italiane, che vede impegnati, oltre ad Operaestate Festival anche Lavanderia a Vapore, Triennale Milano Teatro, Fondazione Teatro Grande di Brescia, Festival Bolzano Danza / Fondazione Haydn, Il Cassero LGBTI Center/ Gender Bender Festival, Mnemedance e Università degli Studi di Torino/Corso di laurea in DAMS, con l’intento di invitare il pubblico e gli artisti a ri-pensare a La morte del cigno, pietra miliare della storia della danza del XX secolo, coreografato da Michel Fokine per Anna Pavlova nel 1905, come a un campo di sperimentazione. Un progetto di ricerca tra storia e memoria, che indaga come sopravvive un’opera coreografica del passato, chi ne raccoglie l'eredità, come si confronta con i temi dell’identità, della diversità e dell’autorialità, in un paesaggio che cambia.
La serata Swans, titolo scelto dagli artisti per sottolineare la pluralità dei cigni in scena, e per racchiudere attraverso un’unica immagine coreografie dalla forte identità (e ciascuna con un proprio titolo), è costruita in dialogo con gli artisti coinvolti, dagli aspetti più tecnici alla drammaturgia finale.
Apre la serata Swaën di Camilla Monga, che invita due musicisti a reinterpretare la stessa partitura, realizzando una composizione in parte scritta e in parte improvvisata: lo stesso principio che guida la struttura coreografica, e che rievoca la libertà interpretativa di Anna Pavlova.
Collettivo MINE, invece in Living like I know I’m gonna die, crea una danza per cinque corpi: due coppie e un singolo, un corpus unico di braccia allacciate in un reticolo di incontri fulminei: una vera lotta contro la morte, che trova nel cigno un simbolo della transitorietà dell’esistenza.
In L’Animale, Chiara Bersani indaga l’anima come luogo di movimento e trasformazione, e per avvicinarsi al cigno decide di passare attraverso una domanda: cosa succede quando guardando la profonda notte riusciamo a riconoscerci attraverso il canto?
Philippe Kratz crea invece un pezzo per due interpreti, Open Drift, in cui tenta di catturare ogni transizione e trasformazione, ogni singolo momento di passaggio.
Silvia Gribaudi in Peso Piuma ricerca l’intimità del corpo, l'abbandono ad esso, il ricostruire di nuovi movimenti, con fatica e felicità, ripetendo quelle braccia e quel collo spezzato tipici della Pavlova.
Chiude la serata la coreografia di Fokine, con Virna Toppi, danzatrice amata dal pubblico che l’ammira solitamente in duo con Roberto Bolle, e che qui ha focalizzato la propria ricerca sulla ricca storia di interpreti del pezzo e sul suo personale approccio alla figura del cigno in danza.
In caso di maltempo lo spettacolo verrà allestito al Teatro Sala Da Ponte in Piazzale Cadorna.
Biglietti on line dal sito www.operaestate.it
Box office del Festival tel. 0424 524214
UFFICI STAMPA
Ufficio stampa Operaestate
Alessia Zanchetta
comunicazionefestival@comune. bassano.vi.it
tel. 0424 519804
In collaborazione con
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Ref. Roberta Barbaro; gestione3@studioesseci.net
Tel. 049 663499
Studio Pierrepi, Alessandra Canella
348-3423647
canella@studiopierrepi.it; www.studiopierrepi.it
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- Ultimo aggiornamento 29/03/2024